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sabato 8 dicembre 2012
IL MISSIONARIO NAPOLETANO
Una riflessione di p. Angelo Esposito, missionario napoletano in Guatemala
“Spesso mi domando in che modo siamo disposti ad ascoltare la Parola di Dio. Cambiando il nostro stile di vita o sfilando il portafogli e inviando qualche messaggio per mettere a tacere il nostro senso di colpa? Poi penso ai bambini morti per la fame, guardo agli agglomerati di baracche, i lavatoi di pietra, gli animali, il fango, le pietre, i panni stesi. Tutto parla di povertà, di sofferenza e di rinuncia. Viene naturale amare questa gente,
è un “cuore a cuore” inevitabile, una condivisione della fede e dei sentimenti che avvicina e che pone all’ascolto dell’altro per svelare il vero mistero della vita, l’amore di Dio. Un missionario scopre questo amore, lo sente, ne è coinvolto e agisce per donarlo agli altri prendendo l’iniziativa, senza arrendersi, con umiltà, pazienza e perseveranza, fidandosi di Dio, abbandonandosi a lui, consegnandogli il suo cuor e lasciandolo fare. “Lavorare per costruire il Regno”, questo è ciò che ci chiede Dio. Questo lavoro è avvicinarsi ai deboli rivelando loro che Gesù li ama, che è venuto a salvarci e che il mondo sarà salvato se andremo incontro all’altro, ai più piccoli, ai sofferenti”.
A. Esposito, Dio, comunque, ed. Paoline, p. 95.

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