mercoledì 11 marzo 2009
La “Torcia” per illuminare “Respiro Barocco”
La “Torcia” per illuminare “Respiro Barocco”
Marcello Conigliaro ha ideato uno strumento tecnologico appositamente per “vedere” il Barocco napoletano al Centro Trevi di Bolzano.
Marcello Conigliaro, laureato in Ingegneria nucleare all'Università di Palermo, docente di Applicazioni tecnologiche ai Beni Culturali all'Università di Palermo, consulente di Rai Educational per le problematiche della valorizzazione dei Beni Culturali, è il responsabile del progetto sui sistemi di amplificazione del processo di estrazione del valore, del tracking del visitatore e del catalogo dinamico e immateriale, ideato per “Respiro Barocco”, e fa parte del Comitato scientifico che sovraintende l'allestimento dedicato al Barocco napoletano, visitabile al Centro culturale Trevi della Ripartizione Cultura in lingua italiana, della Provincia di Bolzano, dal 20 marzo al 27 maggio 2009.
Il professor Conigliaro spiega che: “Ogni mostra di opere d'arte è finalizzata ad incrementare la probabilità che ognuno di essi e il loro insieme, possa continuare a testimoniare, nel tempo, la cultura che lo ha prodotto. È necessario che l'opera sia posta nelle condizioni di poter comunicare l'insieme di valori che rappresenti in simbolo. Valori intangibili che l'oggetto consente di traguardare e che conferiscono lo status di “bene culturale”. È la capacità che ha l'opera artistica di squarciare il tessuto del tempo e di rappresentarci uno spaccato della civiltà che lo ha prodotto, conferendogli speciali doti di rappresentazione simbolica. I quesiti a cui ci siamo sottoposti sono stati: Come contestualizzare un insieme di opere? Come rendere un'atmosfera? Come realizzare un transfert spazio temporale comprensibile da pubblici eterogenei per cultura, età, sensibilità, aspettative?. La scelta è ricaduta su l'utilizzo di altre forme d'arte translitterate e riutilizzate per l'amplificazione del processo di estrazione del valore, applicandole all'arte maggiore della pittura, in modo innovativo. Si è fatto ricorso ad ambientazioni di derivazione teatrale con lo scopo di far immaginare con l'esercitazione della fantasia dentro scenari annunciati, anche se non conosciuti nel dettaglio”.Questo è il contesto in cui si è lavorato. Marcello Conigliaro definisce la luce “l'elemento caratterizzante di tutta l'arte del Barocco” e lo strumento da lui ideato me per essere utilizzato durante la visita di “Respiro Barocco” è una “torcia”, un oggetto che serve a far luce appunto. Lo strumento del pittore è la luce e la “torcia” servirà a far luce su ciò che potrà essere visto nell'allestimento delle opere del Barocco napoletano, una rassegna di quadri realizzata con il criterio del curatore. Per permettere al visitatore di indagare, intervistare, non solo i quadri, ma bensì anche tutto lo spazio espositivo, mediante l'utilizzo di questa torcia per illuminare, che consente di ricevere delle informazioni. Un dispositivo tecnologico interattivo che andrà indirizzato verso la parete neutra, la quale sarà toccata, irradiata, illuminata dalla torcia e sulla sua superficie si vedranno delle immagini. Questo permetterà di scoprire alcune situazioni tipiche dell'ambiente barocco, il palazzo, la chiesa, il mercato che fanno da corollario al quadro. Non si tratta solo dell'aspetto formale della parete: nel caso la torcia venga mossa, la scena si anima, si muove. La vita della Napoli del '600 con immagini animate e catturate dal vivo nei palazzi, nei vicoli, nelle chiese di Napoli. “È stata prodotta una tecnica che consente all'uomo di raggiungere finalità che prima non poteva perseguire perché non erano inscritte nell'orizzonte delle “cose possibili”.
Si è pensato di ideare un modello interattivo tra il visitatore e la mostra. Un modo per avvicinare il pubblico alla straordinaria cultura italiana del Barocco.
“Ho cercato di pensare alla progettazione di macchine che si pongano rispetto all'uomo in maniera differente, mettano l'uomo al centro – spiega Marcello Conigliaro - nella seconda metà del '900 la macchina ha assunto un ruolo di incredibile importanza, creando nuovi analfabetizzati. Chi non conosce l'informatica, ad esempio, è un nuovo analfabetizzato. Noi tutto questo lo contrastiamo con la realizzazione di macchine capaci di mettere al centro dell'uomo e quindi di capovolgere il paradigma d'uso. A questo punto sarà la macchina a chiedersi cosa vuole l'uomo. Macchine senza pulsanti, adoperabili in modo istintivo, naturale, interattivo, che non abbiano regole d'uso da parte dell'uomo. Sappiano riconoscere il gesto dell'uomo. Con questa filosofia sono nate una serie di macchine che io definisco automi per l'uso intuitivo. La torcia per illuminare è una di queste e l'uso che ne facciamo metaforicamente è quello non solo di fare luce verso le tenebre ma anche verso l'incultura, ovvero quelle informazioni che contestualizzano l'opera in un luogo. Questo è il concetto che sta alla base di tutto il progetto. La torcia può anche squarciare la parete per far vedere cosa c'è dietro. Una dimensione non iscritta ai poteri dell'uomo capace di estendere i sensi dell'uomo. Questa ricerca tecnologica nasce in Sicilia nel Consorzio Internazionale per le Tecnologie e le Scienze Applicate. Attraverso una rete di sensori Rfid, ognuno della dimensione e della forma di un uovo, sarà possibile conoscere la traiettoria e l’equazione oraria, che avrà tracciato e vissuto ogni visitatore, nella sua vicenda di intervista alle suggestioni della mostra.
Ogni visitatore sarà dotato all’ingresso di un transponder e di un tesserino che dovrà avere addosso. Questa sferetta è un “tag” Rfid. Cioè un sensore con codice unico.
L’infrastruttura installata lungo il perimetro della mostra, “sentirà” la presenza del visitatore in alcuni punti scelti in modo opportuno e ne annoterà anche l’ora esatta del passaggio o della sosta.
All’uscita della mostra, l’utente dovrà riconsegnare il transponder – se non lo fa un sistema automatico allerterà il personale ai varchi -; tratterrà il tesserino nel quale sarà leggibile un codice mnemonico.
Collegandosi ad internet, il visitatore potrà collegarsi al sito che è indicato sul tesserino, dovrà digitare il codice mnemonico - anche questo indicato sul tesserino – e dovrà riempire un form di intervista: sesso, età, titolo di studi. Finito questo semplice esercizio, il sistema intelligente che governa il servizio, interpretando la spezzata del cammino libero fatto dal visitatore durante la mostra, con la relativa legge oraria, produrrà, in tempo reale, un sito calibrato ed unico, tagliato su misura per ogni specifico utente.
La collezione di dati che così si produrrà, offre la preziosa e, ad oggi, unica possibilità, di modellare il visitatore e di classificarne alcune caratteristiche.
Questo sito sarà personale accessibile per un anno, dinamico, modellato per creare un catalogo fruibile mediante un collegamento web, al fine di diffonderlo e far conoscere ad altri la mostra.
Tutto questo Marcello Conigliaro la definisce “una rivoluzione antropocentrica della tecnologia nel rapporto fra l'uomo e la macchina, e di pensare alla progettazione di macchine che si pongano rispetto all'uomo in maniera differente, mettano l'uomo al centro. Nella seconda metà del 900 la macchina ha assunto un ruolo di incredibile importanza, creando nuovi analfabetizzati. Chi non conosce l'informatica, ad esempio, è un nuovo alfabetizzato.
C'è poi il fattore economico e il marketing che generato il desiderio all'acquisto compulsivo, esaltando l'aspetto più squisitamente tecnologico della macchina. Abbiamo assistito alla promozione e alla vendita di prodotti tecnologici dotati di molti pulsanti” Il progettista ha realizzato quindi macchine capaci di mettere al centro dell'uomo e quindi di capovolgere il paradigma d'uso. “A questo punto sarà la macchina a chiedersi cosa vuole l'uomo. Macchine senza pulsanti, adoperabili in modo istintivo, naturale, interattivo, che non abbiano regole d'uso da parte dell'uomo. Sappiano riconoscere il gesto dell'uomo. Con questa filosofia sono nate una serie di macchine che io definisco automi per l'uso intuitivo.
Ufficio Stampa Respiro Barocco
Roberto Rinaldi
E mail: uffstampa.cultura.bz@email.it
Tel.333 9696550
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13 commenti:
Sono un alunna del docente Conigliaro e oggi ho avuto il piacere di assistere ad una dimistrazione della funzionalità della "torcia" in vista della mostra di Bolzano e di ascoltare le parole di esperti che aprono sempre nuovi orizzonti. Grazie
Sono Marcello Conigliaro, non nascondo una certa sorpresa nello scoprire un blog che unisce Napoli e Bolzano! Detto questo, intervengo per precisare un punto, la tecnoogia "torcia" è stata messa a punto dal gruppo ArtWarez che opera in Sicilia, il sottoscritto ha dato contributi assolutamente trascurabili.
Saluti. P.s Tania, ho fatto solo tre lezioni e ancora non vi conosco tutti... Lunedì però...
Mi pregio di conoscere il professor Conigliaro e di riconoscere a lui una straordinaria conoscenza e sapienza nel campo tecnologico e culturale, essendo anche al corrente del suo ruolo scientifico nel contribuire all'allestimento del grande evento culturale denominato Respiro Barocco con l'esposizione dei capolavori del barocco napoletano
Non vedo l'ora di potere ammirare questa creazione anche in un museo palermitano!
Per chi ancora non conoscesse la tecnologia, è impossibile descrivere l'impatto che essa ha avuto su di noi giovedì a lezione, immagino sia molto meglio viverla nel contesto del museo/palazzo che ospiterà la mostra e invito chi può ad andare a "vivere" qst esperienza! Io già mi sento un privilegiato per averla vista in "anteprima"...un saluto al club Bolzano, invito gli amministratori a visitare il blog da me gestito, ecco il link: www.palermoeilvolley.spaces.live.com , e qualora lo gradiate potremmo scambiarci gli indirizzi e creare dei link per collegare i blog. Un saluto, in bocca al lupo per tutto!
Io avrò il piacere e il privilegio di parlare della "shining torch" lunedì 30 Aprile alle ore 15 presso l'Aula Magna Li Donni Facoltà di Economia in occasione della discussione della mia tesi sulle tecnologie dirompenti e la nascita dei mercati per la fruizione dei valori culturali.
E' molto interessante come questa applicazione ha già iniziato ad illuminare l'interesse di qualcuno.
Grazie al prof. Conigliaro
Sono Ilaria, una studentessa di egst. Durante la dimostrazione della "torcia" all'università ho potuto provare la torcia personalmente ed è veramente intuitiva. Una cosa di cui il professore non ci aveva parlato è il sito personale del visitatore, è un'idea carina ma magari serve poco all'utente. Comunque per il resto il funzionamento della torcia è entusiasmante e, almeno a sentirne parlare, anche le altre applicazioni lo sono.
Una tecnologia che ha le basi per dare all'uomo un rivoluzionario tipo di approccio ai contenuti culturali,dopo il successo riscosso sia da noi in aula che a Bolzano,la torcia ha dato prova delle sue capacità che permettono di racchiudere in un unico strumento la curiosità,il divertimento e l'accrescimento culturale dell'uomo.
Finalmente qualcosa di nuovo nell'arte ! ho visitato la mostra barocca con mio figlio di 10 anni che vuole assolutamente che gli compri la torcia ma qualcuno ha capito come funziona?
Gentile sig. Carlo, intanto grazie per aver visitato la mostra, la torcia funziona così: qando viene orientata e attivata verso una delle pareti "sensibili", vi proietta un puntino luminoso - poco visibile dall'occhio umano -. Una videocamera molto sensibile, rileva il puntino, un calcolatore elettronico collegato alla videocamera, lo denota, ne calcola la posizione - in termini di ascissa e ordinata - e aziona un videoproiettore che proietta sulla parete le immagini che lei e suo figlio - di cui non conosco il nome - avete avuto modo di vedere.
Al suo "giovanotto" di 10 anni e agli altri amici che intervengono in questo Blog, vorrei raccontare qualche piccola curiosità: il sistema "torcia" è composto da quattro calcolatori elettronici, da quattro videoproiettori e da quattro videocamere. Il sistema informativo è collegato per via telematica con un laboratorio in Sicilia. Ciò consente ai tecnici, di intervenire "a distanza" per modificare tutti i parametri di funzionamento. E in effetti, i funzionari dell'Ufficio Cultura della provincia di Bolzano, hanno richiesto alcune modifiche... Che sono state puntualmente fatte da quasi dumila chilometri di distanza. Ma qualcuno saprebbe descrivere che modifiche sono state effettuate?
Per concludere questo lungo intervento due parole sul post dell'"anonimo" che annuncia la discussione della sua tesi di laurea per il 30 aprile! DELINQUENTE la tesi è stata discussa il giorno 30 marzo, l'anonimo si chiama Salvatore Lo Faso e il titolo della tesi è "Le tecnologie dirompenti e il mercato nascente dei servizi per la fruizione dei valori culturali". Il dottor Lo Faso ha avuto il massimo dei voti che la commissione poteva dare e i relativi complimenti. Il minimo che dovrebbe fare è un pellegrinaggio al Trevi...
Saluti M. Conigliaro
Sono una studentessa di Egst, purtroopo non ero presente quando la torcia è stata dimostrata in aula, ma sono davvero curiosa di vederla e soprattutto nella realtà siciliana!
buona sera, sono tania.ho avuto qualche problema con la password.
seguendo le varie lezioni del professore conigliaro mi è sorta una domada, ma come nasce l'idea di realizzare o creare un'applicazione tecnologica? e qualè la motivazione?avevo detto una domanda e invece sono due...spero che il professore sia contento dato che ci ripete di continuo che dobbiamo fare più domande!
Salve prof.Conigliaro,sono Ilaria una studentessa del corso di Egest ho seguito tutte le sue lezioni e devo dire che sono rimasta affascinata dalle sue invenzioni..anche se ad essere sincere non è stata la torcia quella che mi ha colpito di più..
Spero anch'io presto di poterne progettare una per promuovere i beni culturali presenti nel mio paese!
buongiorno, qualcuno sa quanto costerebbe attrezzare un pullman con le attrazioni itineranti???grazie
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