Siamo a un mese dall’inizio degli allenamenti dei giovani impegnati nel campionato pulcini e possiamo già trarre un primo bilancio.
Il problema degli spogliatoi continua a farsi sentire, avere uno spogliatoio, un luogo dove ritrovarsi parlare, discutere e soprattutto creare il gruppo è stato il segreto di tanti successi di squadre più blasonate delle nostre, speriamo di averlo presto.
Intanto continua il disaggio di lasciare le borse in campo non poter usufruire dei bagni, doversi cambiare in campo o arrivare già vestiti. E’ una situazione a cui si dovrebbe porre rimedio immediatamente.
In ogni caso il campo e il resto delle strutture, nonché dei materiali a disposizione è buono e i giocatori e i preparatori suppliscono con tanta passione e buona volontà hai vari disaggi.
L’obiettivo che si è posto il Napoli Club è quello di creare un gruppo amalgamando i giovani di diversa provenienza calcistica, per arrivare ad una valida squadra nel campionato esordienti negli anni a venire.
Si è scelto di creare due gruppi, uno, girone “C” è affidato a Alessandro Borgese e l’altro girone “B”, a Simone Scovazzo.
I due gruppi partecipano:
- girone “B” zona Bolzano e bassa atesina;
- girone “C” zona Bolzano e val d’Isarco.
Nel creare le squadre si è preferito tenere il gruppo che aveva già giocato insieme nel campionato scorso come telaio principale, e un gruppo da amalgamare con i nuovi innesti arrivando nel prossimo biennio a formare la squadra unica con 16 – 17 elementi.
L’esperienza porta a pensare alle problematiche che si presenteranno, sconfitte e amarezze fanno parte del gioco, superarle e guardare avanti, migliorarsi costantemente è l’impegno per quest’anno.
Motivare i ragazzi a sempre un maggior impegno, all’attenzione negli allenamenti, al rispetto delle regole, dell’arbitro e degli avversari, è un concetto fondamentale per una sana competizione, questo è un impegno che deve essere imperativo per gli istruttori e dirigenti.
La presenza dei genitori a bordo campo se da un lato facilità e incoraggia l’inserimento dei ragazzi dall’altra è in contrasto con la didattica dello sport dove a volte l’incoraggiamento rude o il richiamo all’impegno è recepito dai genitori, come discriminatorio per i propri figli.
Mentre il tempo di impiego in partita o in allenamento viene considerato come una graduatoria tra chi è più bravo e chi meno e non come una naturale crescita dei ragazzi e di presa di responsabilità da dosare per i meno esperti.
Nel complesso c’è da attendere almeno la pausa invernale per poter parlare di primo bilancio o per cominciare a cambiare sistema di allenamenti o altre correzioni necessarie.
Sempre pronti a recepire suggerimenti e correzioni.
(Simone SCOVAZZO)
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