Mamma Grazia ci scrive:
Ciao mi chiamo Grazia, sono la mamma di un bambino di tredici anni.
Carissimi promotori di questa a dir poco nobile missione, era ora che qualcuno si interessasse di quanto possa essere importante, evitare che in una disciplina sportiva come quella del calcio praticato dai bambini, si debba pensare che esista il disagio. Invece ci tengo ad affermare per esperienza personale che per i miei figli, affascinati ed appassionati di tale disciplina, il cammino per imparare il gioco del calcio e nello stesso tempo prenderlo in forma di divertimento, fin dalla tenera età ha sempre avuto più le sembianze di un calvario che non di uno sport.
Ed anche la sottoscritta ha sofferto il proprio disagio nell’ inserirsi in un contesto che a volte fa vergognare. Trovandomi in tribuna nelle vesti di genitore insieme a potenziali tifosi atipici dei rispettivi figli, mi sono indignata a dover assistere per lungo tempo ad atteggiamenti diseducativi corredati da un linguaggio a dir poco scurrile nei riguardi di coloro che si trovavano in un campetto di calcio per misurarsi in quelle che sono le capacità apprese durante il corso di allenamenti di scuola calcio.
Gli stessi genitori, poi, si scatenano solo ed esclusivamente durante le partite,
mentre, soprattutto d’inverno, sono proprio pochi quelli che si soffermano al freddo per seguire il proprio figliolo.
Capisco che questi comportamenti li apprendiamo da ciò che vediamo in televisione, e quindi non dovrei stupirmi troppo di ciò cui assisto ormai da tempo.
Penso però che, riuscire a placare un pochino l’attuale foga di agonismo e antagonismo che si è esageratamente introdotta nel calcio dei più piccoli e pensare ad un pelino di ordine sarebbe utile e gioverebbe a tutti i bambini.
Avverto grande stupore verso coloro che, addetti ad operare con dei bambini, parlano come fossero personaggi tutto d’un pezzo e intoccabili da ogni punto di vista, ci rassicurano anche in maniera documentata sullo svolgimento dell’attività’ dei nostri fanciulli, e poi non mostrano nessun riscontro tra ciò che ci hanno detto descrivendo e quella che e’ la pratica.
Con questo voglio dire che i miei figli ancora oggi continuano a giocare a pallone perché per loro e’ una passione, ma non certo per le motivazioni stimolate da chi del calcio per i bambini fa un comodo business, che ignorano perché i miei figli hanno avuto ed hanno la voglia di giocare.
Concludo che non mancherò di riscrivervi e, anzi, sono veramente intenzionata ad associarmi a voi per offrire il mio personale sostegno alla vostra nobile iniziativa.
Un cordiale saluto.
Grazia
Fonte:www.calciorosazzzurro.it
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