C'era una volta Napoli, la città che non si arrendeva mai. Oggi, a meno di quattro giornate dalla fine del campionato, dopo la vittoria sofferta e splendida contro il Torino, la storia sembra ripetersi. Come nel 1943, quando il popolo insorse per liberarsi, oggi il popolo azzurro si prepara a vivere le sue "Quattro Giornate" calcistiche, con la stessa passione, la stessa determinazione, la stessa voglia di libertà.
Una testa solitaria della classifica che sa di orgoglio, di fatica, di sogni coltivati settimana dopo settimana, tra sofferenze, esaltazioni, e quella voglia tutta napoletana di non mollare mai.
Ora si combatte, ma con armi diverse: con i piedi, con i cori, con le bandiere che colorano il cielo, con le mani aggrappate alla speranza. Ogni partita sarà una barricata, ogni stadio un campo di battaglia, ogni tifoso un combattente del cuore.
35^ giornata Lecce-Napoli: sarà la resistenza, la partita in cui il Napoli dovrà difendere con i denti ciò che ha conquistato.
36^giornata,Napoli-Genova: sarà l'attacco, il colpo di reni, la dimostrazione che questa squadra non ha solo talento, ma anche fame.
37^ giornata,Parma-Napoli: sarà il sacrificio, l'ostacolo più duro da superare, dove serviranno nervi saldi e amore infinito per questi colori.
38^ giornata Napoli-Cagliari: sarà la liberazione, il boato che salirà dal Maradona fino al Vesuvio, la città che esploderà di gioia, un popolo che tornerà a gridare al mondo: "Siamo Napoli, siamo campioni!"
E allora sì, oggi come allora: "Napoli combatte!"
Ma stavolta, combatte per un sogno, per una nuova pagina di storia, da scrivere a suon di gol, di sudore e di amore.
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